Modica

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LE 3 CITTA

LE TRE CITTA PATRIMONIO UNESCO IN PROVINCIA DI RAGUSA: RAGUSA, SCICLI E MODICA


 

In Italia, dove è conservata il 70% dell’arte mondiale, risalta l’inno al fasto e l’opulenza del tardo barocco del Val di Noto. In quest’area sud orientale della Sicilia tra le 8 città che possono fregiarsi del riconoscimento Unesco, Ragusa è quella che custodisce il maggior numero di edifici classificati come Patrimonio dell’Umanità. Ben 18 monumenti brillano tra le vie e le piazze scenografiche del capoluogo Ibleo. Era il giugno 2002 quando a Budapest, il Comitato Scientifico Internazionale inserì nella Lista Unesco le otto città del sud-est della Sicilia: Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli. Furono tutte ricostruite dopo il terremoto del 1693, nello stesso luogo è vicino alle città esistenti al tempo del terremoto. E come fu sottolineato dalla commissione Unesco, queste città “rappresentano una considerabile impresa collettiva portata con successo ad un alto livello di architettura e compimento artistico.  Custodito all’interno del tardo Barocco, esse descrivono pure particolari innovazioni nella progettazione urbanistica e nella ricostruzione di città”

Dalla tragedia nacquero dei veri capolavori: strano a dirsi ma fu proprio una catastrofe che fece germogliare un raro ed eccellente tardobarocco. Il terremoto del 1693, distrusse gran parte delle città della Sicilia sud-orientale e mieté più di 60.000 vittime. Alla tragedia si reagì con la fiducia verso il futuro e questo fervore si concretizzò nella grande opera di ricostruzione settecentesca. Aristocrazia e nuova borghesia fecero a gara per edificare palazzi e ville che riaffermassero, in quella nuova era, il loro potere. E accanto si innalzarono chiese e conventi e si progettarono vie e piazze atte a contenere la teatralità urbana delle nuove città.

Ragusa rappresenta di per sé un esempio clamoroso di doppia ricostruzione urbana “a regola d’arte”. L’antica nobiltà scelse di esternare il proprio potere nei palazzi della storica Ibla e la nuova borghesia preferì impiantare le nuove costruzioni sul pianoro vergine. La ricostruzione aveva quindi due anime distinte che usavano però lo stesso linguaggio stilistico. Ibla puntava sull’affermazione della propria storia, mantenendo l’impianto urbano medievale e affidava l’esaltazione e la conferma di antichi privilegi alle facciate tardo barocche di chiese e palazzi. Ragusa Nuova, invece, per sottolineare il potere della nuova classe di borghesi e imprenditori inserì le nuove architetture all’interno di un tracciato viario a scacchiera. Più razionale e in linea con i principi di antisismica urbana.
 

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RAGUSA

Ragusa delle 18 meraviglie:
A Ragusa, i 18 monumenti Unesco sono altrettante punte di diamante di un più ampio tesoro riversato in tutti gli angoli del quartieri. Bisogna soffermarsi in questa città, per apprezzare l'essenza del chiaroscuro generato dai raggi del sole sull'architettura. La scoperta più grande, quella che i visitatori spesso non sanno e che le guide ignorano è che la materia prima delle opere barocche non è tanto la pietra quanto la luce.

Il barocco a Ragusa sprigiona originalità. Le architetture si ispirano ad esempi internazionali (Boemia, Austria, Praga e Baviera) mantenendo, grazie alle abilità delle maestranze locali, una forte autonomia. A Ragusa con una passeggiata è possibile coniugare tutte le voci barocche del verbo stupire, meravigliare, stupefare. Per le strade il visitatore diventa spettatore e viene coinvolto da emozioni che solo l'apparenza barocca può regalare. Le case comunemente non passano per ciò che sono, ma per ciò che appaiano.

Le sorprese sona continue ed improvvise. A Ibla appare il Duomo di San Giorgio che sfida il cielo dall'alto della sua leggiadra scalinata. Le sue colonne sembrano canne di organo, che oltre a movimentare la forma della facciata ne armonizzano musicalmente le varie parti. Il motto dell'architettura qui è "tenere sospesa l'animo". Un sorta di riduzione ritmica di questo effetto è data dalla non lontana chiesa di San Giuseppe, che ha la particolarità di introdurre con forza a Ragusa la pianta ellittica. Altre chiese "incoronate" dall'Unesco sembrano esistere per stupire l'uomo. Sono edifici che per un attimo trasformano tutto il reale in mistica gloria religiosa. Trionfano cosi le chiese delle Anime del Purgatorio, di S. Filippo Neri, dell'Idria, di San Francesco all'Immacolata, di S. Maria del Gesù, mentre nell'isolata periferia di Ibla si trova un altro gioiello che, can la sua semplicità e con il silenzio, ha saputo rompere l'omertà stilistico architettonica del tardobarocco: Chiesa di S. Maria del Miracoli.

Salendo nella Ragusa settecentesca, conquista l'imponenza della cattedrale di S. Giovanni Battista. Tutta la forza di contemplazione che si accumula ammirando la facciata si scatenerà con massimo vigore appena si varca uno del portali. La potenza della facciata è sopraffatta dalle dimensioni dell'interno, dagli stucchi, dagli ori e dal contrasto tutto ragusano tra il nero della pietra pece e il bianco del calcare del pavimento.

Il visitatore scoprirà che la folla di angeli e i puttini ridenti che animano gli altari lasciano le chiese per aggrapparsi alle straordinarie mensole dei balconi del palazzi. Ed è attorno ai portoni e alle finestre, negli angoli e nei mensoloni dei palazzi che si addensa una serie di fantasiose raffigurazioni umane e di motivi e forme floreali. Questa esuberante fantasia continua a dire, per chi non lo avesse ancora capito, che "l'uomo nasce servo, o principe, o contadino, malgrado i suoi sentimenti e la sua volontà".

Sono le parole delle pietre vibranti dei palazzi cha accanto al loro antico stemma nobiliare hanno ricevuto quello universale dell’Unesco. I Palazzi Menfi di Sant'Antonino (conosciuto ora come Zacco) e Floridia (Bertini) della Ragusa "sangiovannara" si uniscono in coro con quelli di Ibla: Palazzo della ( cancelleria, Palazzo Cosentini, Palazzo Sortino-Trono, Palazzo Battaglia e Palazzo La Rocca. La perfetta ed equilibrata fusione di sacro e profano dei monumenti Tardobarocchi ci ricordano che la un autentico teatro.

CHIESE E PALAZZI DEL TARDO BAROCCO DI RAGUSA SUPERIORE E RAGUSA IBLA

A RAGUSA IBLA TROVIAMO:

  • Il duomo di S. Giorgio
  • La Chiesa di San Giuseppe
  • La chiesa delle SS. Anime del Purgatorio
  • La chiesa di S. Filippo Neri
  • La chiesa di Maria Santissima dell'Itria
  • Convento e chiesa di San Francesco all'Immacolata
  • Convento e chiesa di S. Maria del Gesù
  • La chiesa di S. Maria  dei miracoli
  • La chiesa di S. Maria delle Scale

A RAGUSA SUPERIORE TROVIAMO:

  • La Cattedrale di S. Giovanni

PALAZZI DA VISITARE A RAGUSA IBLA:

  • Palazzo Nicastro
  • Palazzo Cosentini
  • Palazzo Sortino –Trono
  • Palazzo Battaglia
  • Palazzo La Rocca

PALAZZI DA VISITARE A RAGUSA SUPERIORE:

  • Palazzo Zacco
  • Palazzon Bertini
  • Palazzo Vescovile
  • Schininà di Sant'Elia.

ITINERARI ARCHITETTONICI  A RAGUSA IBLA:

  • Portale di S. Giorgio
  • Porta Walter l’unica delle 5 porte d’ingresso alla città antica di Ibla
  • Mura Bizantine
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SCICLI

Scicli, la città dei tre valloni  
 

Il centro abitato di Scicli è posto in una posizione altamente scenografica all'incrocio di tre valloni (la fiumara di Modica, la cava San Bartolomeo e la cava di -Santa Maria La Nova) con un nucleo urbanistico più antico addossato al colle San Matteo, con case arroccate sul rilievo e disposizione medioevale degli edifici, dominanti sugli spazi a valle dove emergono acropoli barocche incorniciate dal semicerchio delle alture. Sul colle San Matteo dominavano il Castello e l'omonima Chiesa che oggi sovrasta la città con la sua imponente mole.

A Scicli si ritrova un patrimonio architettonico di indiscussa valenza, riferibile all'epoca barocca e tardo barocca, con emergenze stilistiche che ne fanno un gioiello della Val di Noto, che hanno fatto meritare l'inserimento nella Lista UNESCO del Patrimonio Mondiale dell'Umanità, con il Palazzo Beneventano e il tratto urbanistico della via Mormino Penna, una delle vie più belle di Sicilia dove si ritrova, in una scenografia mirabile, una sequenza di facciate chiesastiche costituita dalla Chiesa di San Giovanni Evangelista, dalla Chiesa di San Michele e dalla Chiesa di Santa Teresa. Non meno importanti, stilisticamente e per le opere d'arte che conservano, la Chiesa di San Bartolomeo, la Chiesa di Santa Maria La Nova e la Chiesa Madre dedicata a Sant'Ignazio, come pure diversi palazzi nobiliari ricchi di raffinate decorazioni all'esterno ed di eleganti affreschi nel fastosi saloni. Posta sullo strapiombo della cava San Bartolomeo, la Chiesa di Santa Maria della Croce con annesso Oratorio della Madonna di Sion, con pregevoli affreschi risalenti al 1400-1500. Da questo colle si può godere una vista eccezionale sul colle San Matteo, sul cui costone si può ammirare la splendida composizione naturale delle "cento bocche di Chiafura", l'antico agglomerato trogloditico costituito da un centinaio di grotte che, come tanti punti neri, si aprono fra le emergenze calcaree. Scicli attira non solo l'interesse degli studiosi dell'arte, ma anche di quelli di etnografia e di folklore per gli aspetti singolari delle feste religiose che si celebrano nella città, fra cui la più importante e caratteristica è senza dubbio la festa della Madonna dei Milizie che rievoca una leggenda legata ad un episodio storico delle battaglie fra i Saraceni e i Cristiani di Scicli, databile nell'anno 1091.

Nel litorale del territorio di Scicli, si concentrano alcune importanti stazioni balneari della costa iblea, Donnalucata, Cava d'Aliga, Sampieri. Diverse le location scelte per il Commissario Montalbano, il Palazzo Comunale, sede del Commissariato, la cava di San Bartolomeo, il lungomare di Donnalucata, la vecchia fornace del Pisciotto.

LE CHIESE DI SCICLI

  • Chiesa di San Matteo
  • Chiesa di San Guglielmo (ex Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola)
  • Chiesa di San Giovanni Evangelista
  • Chiesa di San Giuseppe
  • Chiesa di Santa Teresa
  • Chiesa di San Bartolomeo Apostolo
  • Chiesa di San Michele
  • Chiesa di Maria Santissima della Consolazione
  • Chiesa di Santa Maria La Nova
  • Convento de Cappuccini
  • Complesso della Croce
  • Convento di Sant'Antonio
  • Complesso del Carmine

PIAZZE E PALAZZI BAROCCHI NEL CUORE DI SCICLI

  • Palazzo Beneventano
  • Palazzo Fava
  • Palazzo Spadaro
  • Palazzo di Città
  • Palazzo Carpentieri
  • Palazzo Bonelli
  • Palazzo Conti
  • Palazzo Veneziano-Sgarlata
  • Palazzo Papaleo
  • Piazza Italia
  • Piazza Busacca
  • Villa Penna

I CASTELLI DI SCICLI

  • Il Castellaccio
  • Il Castello dei Tre Cantoni
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MODICA

Modica fra profumi e storie di terre barocche    
Per secoli uno del centri più importanti della Sicilia, sede di Contea, terra dove architettura, arte e cultura hanno trovato l'humus adatto per esprimersi ai più alti livelli, Modica è oggi un importante centro agricolo e commerciale. La sua storia è legata in massima parte al periodo fulgido e di massimo splendore della Contea, durante il quale l’evoluzione delle strutture economiche, sociali ed artistico culturali ne affermarono e ne imposero il prestigio e l’importanza. Adagiato e arroccato sui fianchi di tre rilievi, il centro abitato è disseminato di pregevoli testimonianze delle epoche più lontane, di imponenti palazzi splendidamente adornati, da una miriade di Chiese e da un paesaggio incantevole. In questo variegato contesto del patrimonio architettonico, artistico e storico, oltre che paesaggistico, della città si inserisce il fantasmagorico turbinio di scale, di strette viuzze, di vicoli e di sottopassi, di scorci di incomparabile bellezza che trasuda di antico.

Le emergenze architettoniche più importanti, sia civili che religiose, si rifanno allo stile settecentesco, quel barocco che caratterizzò la ricostruzione post-terremoto in tutta la Val di Noto e che ha fatto meritare alla città l’inserimento nella Lista UNESCO del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Le Chiese più importanti sono la Cattedrale di San Pietro e il Duomo di San Giorgio. Altre testimonianze della valenza artistico - architettonica della città sono la Chiesa di San Giovanni Evangelista, la Chiesa e il Convento di San Domenico, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie con l’annesso Convento, oggi Palazzo dei Mercedari, e i tanti palazzi signorili sontuosi ed artisticamente decorati. Non meno significativi le testimonianze riferibili alle epoche più lontane, vale per tutti citare la Chiesetta di San Nicolò inferiore e, soprattutto, quanto ci rimane delle espressioni di arte gotico-sicula, quello stile chiaramontano che si impose come specchio dei fasti e del prestigio della Contea, come nella Cappella Cabrera della Chiesa di Santa Maria di Betlem e nel Portale di Palazzo DeLeva. Merita menzione il Castello, una vecchia fortezza cinta da mura a nord e protetta dalle pareti a strapiombo nella parte meridionale, per cui sono in corso importanti lavori di recupero per riportare alla luce le antiche strutture che comprendevano Chiese e Palazzi del feudatari. Sullo sperone roccioso i resti di una torre costruita nel ‘700. Considerevoli le feste e le tradizioni religiose, nonché le tradizioni legate alla cucina tipica e ai dolci, prima fra tutte la produzione artigianale del cioccolato, tutte espressioni che riescono a fondere in maniera unica l’aristocrazia e l’anima popolare della città, in uno scenario d'insieme che connota in maniera del tutto particolare Modica.
 

LUOGHI DA VISITARE:

  • Duomo di San Pietro
  • Il Duomo di San Giorgio
  • Chiesa di Santa Maria del Gesù
  • Chiesa di San Giovanni Evangelista
  • Palazo della Cultura e Museo Civico
  • Chiesa del Carmine
  • Chiesa di San Domenico, ex convento e Cripta
  • Chiesa di Santa Maria di Betlemme con preesistente Cappella Palatina
  • Portale di Leva
  • Convento dei Cappuccini e chiesa di San Francesco
  • Santuario della Madonna delle Grazie

ARCHITETTURE CIVILI E MILITARI

  • Palazzo Polara
  • Palazzo Napolino-Tommasi Rosso
  • Casa natale del poeta Quasimodo, nobel nel 1959 per la Letteratura
  • Palazzo degli Studi
  • Teatro Garibaldi
  • Palazzo Grimaldi con Pinacoteca
  • Castello dei Conti di Modica
  • Torretta dell'Orologio